Rafforzare scudo legale
Rafforzare lo scudo legale, che risulta incompleto e insufficiente per la tutela dei professionisti sanitari che hanno operato in un contesto straordinario. E chiarire natura, meccanismo, ruoli e responsabilità nell'applicazione del cosiddetto obbligo vaccinale per gli operatori. Sono le due richieste della Fnomceo presentate dal presidente Filippo Anelli audito dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato in relazione alla conversione in legge del dl primo aprile 2021. «Chiediamo al Parlamento e al Governo un impegno ad aprire la discussione, all'interno di questo provvedimento, sullo scudo legale per i medici e i professionisti sanitari che hanno operato nelle strutture sanitarie durante i mesi più difficili dell'emergenza Covid - ha affermato Anelli - vanno messi in sicurezza anche dalle aggressioni penali, civili e amministrative, che certamente aumenteranno, stante il contesto drammatico emergenziale nel quale hanno operato durante il Coronavirus. Ed è inaccettabile mettere coloro che oggi noi riteniamo eroi nelle condizioni di doversi difendere per anni, per avere cercato con ogni mezzo, con generosità, con coraggio, di salvare delle vite umane durante il Coronavirus». Il cosiddetto scudo penale introdotto dal provvedimento - ha sottolineato - riprende infatti l'articolo 590 sexies del Codice penale, introdotto con la Legge Gelli-Bianco, la 24 del 2017. Che esclude, per i sanitari, la punibilità per lesioni colpose e omicidio colposo cagionati da imperizia, quando siano state rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida, ovvero, in mancanza di queste, dalle buone pratiche. Raccomandazioni e buone pratiche che, di fronte a un virus sconosciuto, non potevano, almeno all'inizio, esistere. E che sono sostituite dalle prescrizioni normative per la campagna vaccinale, dalle indicazioni allegate ai vaccini approvati e dalle circolari ministeriali.
Fonte Ansa