Rinnovo ACN
RINNOVO ACN
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FIMMG Formazione su bozza ACN
Il settore Fimmg Formazione si unisce all’appello del Segretario Nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, nell’esprimere forte dissenso in merito alla bozza dell’ACN diffusa dalla SISAC.
Alle sue parole vogliamo aggiungere le riflessioni di un settore formazione deluso dall’assenza di interesse della parte pubblica nei confronti dei giovani e futuri medici di famiglia: nessuna presenza di accesso rapido alle graduatorie regionali nè di integrazione dei corsisti e dei neodiplomati all’interno delle AFT; ma soprattutto apprendiamo con forte amarezza come le attività professionalizzanti, previste peraltro già dal decreto Balduzzi (art.1 comma 5), non siano state inserite all’interno del documento. Sul tema dell’accesso alla professione, in particolare nella sezione che specifica i titoli con cui si formula il punteggio di iscrizione in graduatoria, ancora una volta si trova una sconcertante valorizzazione di percorsi che non sono primariamente orientati alla medicina generale e del territorio: si lascia ampio spazio ad una concezione della medicina generale ”rifugio degli specialisti”, ripiego dei colleghi privi di formazione specifica, senza prediligere chi di questa strada fa il suo obiettivo professionale primario e per cui lo sbocco lavorativo nel SSN è l’unico possibile. Sempre sulla mancata valorizzazione della formazione specifica denunciamo l’anacronistica permanenza di vecchie percentuali per l’assegnazione delle zone carenti riservate ai colleghi in possesso di titoli equipollenti: una categoria che per sua natura è destinata ad esaurirsi e nel contempo oggigiorno è probabilmente meno motivata a reinventarsi nella medicina del territorio per mere ragioni anagrafiche.
Se, per assurdo, nei prossimi giorni venisse firmata la bozza di ACN quali sarebbero i risvolti per i medici del corso di formazione specifica in medicina generale? Durante il corso stesso incrementerebbero le medesime difficoltà presenti oggi nell’accedere alle poche attività a quota oraria eventualmente disponibili; non vi sarebbe nessuna reale integrazione professionalizzante nelle AFT/UCCP che permetta loro di essere parte attiva nel sistema delle cure primarie fin dagli inizi della formazione specifica; nessun palese e necessario miglioramento sarebbe realizzato per consentire un rapido accesso alla professione una volta diplomato. Tutto questo andrebbe ulteriormente a gravare sullo già scarso appeal di un corso che fornisce poche tutele, riducendo ulteriormente il numero di potenziali giovani colleghi che sceglieranno la medicina generale in un contesto che, al contrario, necessita di un incremento del numero di borse di studio da destinare alla formazione in questa branca, che sarà vittima nel prossimo decennio di una grave carenza.
Se questo è il risultato del sapiente lavoro della parte pubblica possiamo unicamente affermare che i medici impegnati nella formazione specifica in medicina generale, specialistica de facto, sono stati completamente dimenticati, trascurati e traditi nelle proprie aspettative, frequentemente rivendicate in questi anni.
Date queste premesse, vogliamo esprimere il nostro sdegno per la completa mancanza di prospettiva e di interesse da parte delle Regioni nei confronti dei giovani e futuri di medici di famiglia. A questi colleghi, che noi rappresentiamo, vogliamo però rivolgerci con fiducia, garantendo loro che le proposte per una reale valorizzazione della medicina generale e della formazione specifica saranno portate dalla nostra OS al tavolo delle trattative e che non accetteremo che queste vengano ulteriormente ignorate dalla parte pubblica. Abbiamo una importante opportunità: ci rifiutiamo categoricamente di vederla andare sprecata.