Tanti contagiati tra pazienti no vax. 'Trucchi' per il Green pass
«In questi giorni vedo un fiorire di contagiati tra i miei pazienti da sempre No Vax. Un'insegnante con 39 di febbre non mi ha fatto domande su come curarsi, era interessata a sapere dopo quanti giorni poteva ottenere il green pass». Lo ha spiegato Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg.
«Con la richiesta di tamponi così alta, i titolari delle farmacie assumono personale a prestazione, medici in pensione, biologi, infermieri per fare il testing - spiega Scotti - i tamponi positivi vengono caricati sul portale, ma non c'è la firma di chi ha effettuato il prelievo. Se si insinua un No Vax il tampone viene falsificato e dopo la quarantena il furbetto si piglia il green pass per guarigione». Le distorsioni sono da mettere in conto. Comprese le assenze che pioveranno domani mattina, quando riapriranno le scuole. «Molti insegnanti hanno paura - racconta Scotti - non vogliono tornare al lavoro. E chi è in quarantena se la prenderà comoda. Se dico ai pazienti che il tampone si può fare anche privatamente loro mi rispondono che non vogliono spendere soldi. Così io sono costretto a allungare il periodo di malattia. E i 10 giorni diventano 14».
Fonte Il Giornale