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Il primo marzo inizierà la somministrazione della quarta dose ai fragili. Lo ha annunciato il commissario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo. Ma il via libera a questo ulteriore richiamo, ora riservato ai soli immunocompromessi, accende la discussione. Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, dà per scontato che la quarta dose dovrà essere somministrata a tutti in autunno. Il sottosegretario Pierpaolo Sileri ipotizza «si possa valutare una dose di richiamo alle fasce più a rischio, come gli anziani». Mentre Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, sostiene invece che «per decidere di eventuali vaccinazioni annuali occorrerà valutare quello che accadrà nei prossimi mesi».
Sul fronte dei contagi, ieri sono stati registrati 24.408 nuovi casi (e 201 morti): un dato che segna una leggera frenata nella caduta della curva. C'è un aumento anche nei reparti ordinari: +91. Mentre calano le intensive (-6).
Intanto è in arrivo quello che è stato battezzato «il vaccino per i no vax». Un ossimoro, ma in realtà anche l'ultima speranza. Condivisa da Figliuolo, che ieri ha annunciato che sarà consegnato alle Regioni un milione di dosi di Novavax a fine settimana, e dai governatori, che attiveranno percorsi separati per la somministrazione fin da venerdì. L'obiettivo, appunto, è quello di convincere chi finora ha resistito a immunizzarsi, nonostante l'obbligo previsto per diverse categorie e per tutti gli over 50 (obbligo che continua a resistere).
Il Novavax è il quinto vaccino a ricevere il parere favorevole dall'Agenzia europea per i medicinali, l'Ema. Ma è diverso dai precedenti quattro: è infatti il primo a lavorare con un sistema classico, e per questo meno «sospetto» agli occhi di chi diffida della metodologia a mRna : non istruisce a produrre la proteina spike, come Pfizer o Moderna, ma la introduce direttamente inducendo l'organismo a rispondere. Per rendere più esplicita questa differenza, gli amministratori regionali di Veneto e Piemonte, tra i primi, hanno annunciato che attiveranno corsie dedicate e autonome per la somministrazione del Novavax.
Di Novavax arriveranno altri due milioni di dosi entro il mese di marzo. E alla fine dello stesso mese, quando lo stato di emergenza dovrebbe terminare e la struttura commissariale essere smantellata, non ci saranno problemi di approvvigionamento. «Abbiamo dosi stivate per ogni eventualità - assicura Figliuolo - quando passeremo la mano, lasceremo un pacchetto pronto. Sono in corso interlocuzioni col ministero per organizzare il passaggio».
Fonte: CORRIERE DELLA SERA