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Covid: medici famiglia, 'a breve regole per mascherine negli ambulatori'
Scotti (Fimmg) plaude a 'riconoscimento discrezionalità nell'ordinanza, ora criteri omogenei per eviatre anarchia'
Dopo l'ordinanza del ministro della Salute, Orazio Schillaci, con le nuove regole sull'uso delle mascherine nelle strutture sanitarie e negli ambulatori, i medici di famiglia della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale, sono già al lavoro per elaborare criteri operativi omogenei da adottare in tutti gli studi. L'ordinanza infatti lascia loro la decisione: "si tratta della prima volta nella storia - commenta all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg, ringraziando il ministro - che viene riconosciuto in un provvedimento il ruolo dei medici di base comparabile a quello di un direttore sanitario. Ma discrezionalità non significa anarchia, per questo - annuncia - a breve daremo delle linee uniformi, anche per non creare conflittualità tra i pazienti".
"Stiamo lavorando a un documento - riferisce - che contenga orientamenti sui modelli di comportamento da tenere. Criteri che si baseranno sugli spazi e le caratteristiche dello studio medico, ovvero se ci sono più stanze, più ingressi, se la sala d'attesa ha finestre che garantiscono un continuo ricambio d'aria; e che terranno presente il periodo che si sta vivendo, essendo noi - ricorda - le prime 'sentinelle' che monitorano tutte le fasi delle varie epidemie stagionali. Saranno dunque linee operative che manderemo ai nostri iscritti e sulle quali chiederemo una validazione dell'Istituto superiore di sanità".
Scotti ribadisce poi l'importanza di dare criteri omogenei per tutti gli ambulatori con un esempio: "pensiamo ad uno studio dove ci sono tre medici di famiglia e ognuno decide regole diverse. Si creerebbero polemiche e conflittualità tra i pazienti se ad alcuni fosse imposta la mascherina e ad altri no. E sinceramente - conclude - in questo periodo di discussioni, anche violente, pensiamo ai no vax, nei nostri studi ne abbiamo viste tante, troppe".
Adnkronos Salute