"Dati al 75% ma servivano solo all'8%
Servivano a meno di un malato su 10, ma sono stati dati a 3 su 4. Un report dell'Organizzazione mondiale della sanità denuncia «un ampio abuso di antibiotici» durante la pandemia di Covid, tra i pazienti ricoverati in ospedale a causa dell'infezione da virus Sars-CoV-2. Una condotta che «potrebbe aver esacerbato il dilagare silenzioso della resistenza antimicrobica». Peggiorando quindi l'emergenza dei superbatteri resistenti ai farmaci. Il rapporto Oms - presentato in occasione del Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid) al via domani in Spagna, a Barcellona - si basa sui dati relativi a circa 450mila pazienti ricoverati per Covid in 65 Paesi del mondo, in un periodo di 3 anni fra gennaio 2020 e marzo 2023. Emerge che, «mentre solo l'8% dei pazienti ospedalizzati con Covid-19 presentava coinfezioni batteriche da trattare con antibiotici», questi farmaci «sono stati somministrati a circa il 75% dei ricoverati 'per ogni evenienzà». In altre parole, nel dubbio si è preferito utilizzarli. Non solo: sono stati prescritti soprattutto gli antibiotici classificati dall'Oms come 'Watch', a maggior rischio di indurre resistenza. «L'uso di antibiotici variava dal 33% nella regione del Pacifico occidentale all'83% nel Mediterraneo orientale e nelle regioni africane. Tra il 2020 e il 2022 le prescrizioni sono progressivamente diminuite in Europa e nelle Americhe, mentre sono aumentate in Africa», precisa l'Oms. «Il tasso più alto di utilizzo di antibiotici è stato osservato tra i pazienti con Covid-19 grave o critico, con una media globale dell'81%. Nei casi lievi o moderati si è osservata una notevole variazione tra le regioni, con l'impiego più alto» registrato «nella regione africana (79%)».
Fonte Adnkronos