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Stanno crescendo, a sorpresa, i casi di Covid negli Stati Uniti. Legati all'emergere di nuove varianti come la KP.2. Gli specialisti invitano alla cautela e a non diffondere allarmismi. Al momento, la KP.2, rappresenta un terzo di tutte le infezioni negli Usa (a inizio aprile ne costituiva appena il 6% del totale). Ha scalzato dal podio JN.1, che aveva dominato le infezioni invernali. La nuova variante KP.2 è già stata rilevata in Italia, in Usa corre ed è la causa di 1 caso di Covid su 4 secondo i Centers for Disease Control and Prevention. LO STUDIO «Ricorda la variante Delta, ma manca una mutazione sul sito successivo e non è così aggressiva come questa. Dal nostro studio emerge che non ci sono rischi di maggior virulenza ed evasione del sistema immunitario, tenderà a sostituire le varianti precedenti - fa sapere l'epidemiologo Massimo Ciccozzi, tra gli autori di uno studio Università Campus Bio-Medico di Roma e Università di Sassari dedicato alla variante KP.2 - Se aumenta la capacità di adattarsi, diminuisce la gravità di malattia. È bene monitorare il virus, senza creare inutili allarmismi». Va ricordato che nessun alert relativo alla KP.2 è arrivato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Sebbene il numero dei ricoveri e dei decessi sia tra i più bassi di sempre in questo periodo, è bene sottolineare che non sono azzerati e che le persone colpite sono in genere quelle più anziane. In particolare quelle che non hanno fatto l'ultimo richiamo di vaccino. Sia la variante KP.2 che la KP.1.1 (derivano entrambe dalla Omicron, la dominante degli ultimi due anni) condividono le stesse mutazioni (dette FLiRT), minuscole variazioni della proteina Spike, in grado però di renderle un po' più resistenti all'immunità acquisita con le vaccinazioni effettuate finora. E che restano comunque valide per ridurre la gravità dei sintomi e i ricoveri, come suggerisce una ricerca condotta in Giappone. È bene mantenere alta la guardia, proseguendo con una stretta sorveglianza epidemiologica e seguendo le regole igieniche ormai imparate da tutti.
Fonte Il Messaggero