Con bando vaccini cure territorio a rischio
Il bando del commissario per l'emergenza Domeniaco Arcuri per il reclutamento di 3mila medici e 12mila infermieri da utilizzare a tempo determinato per la somministrazione dei vaccini anti Covid, "rischia di pesare negativamente sull'assistenza territoriale", sguarnendo le guardie mediche, gli studi dei medici di famiglia con incarichi temporanei e 'togliendo' infermieri agli ambulatori di medicina generale. Lo spiega Silvestro Scotti commentando l'avvio del reclutamento, con procedura on line, degli operatori a sostegno della campagna vaccinale anti-Covid. "Vista la carenza di operatori sanitari - spiega Scotti - ad aderire saranno infatti i precari della sanità che possono trarre un vantaggio economico dal cambio di incarico: le guardie mediche per esempio che oggi guadagnano 25 euro al giorno per un lavoro 'scomodo', notturno, festivo e pre festivo. Ma anche i medici di medicina generale con un incarico temporaneo, che guadagnano il 70% della retribuzione dei titolari effettivi". Considerata la difficoltà a reperire personale sanitario del nostro Paese, "è fondamentale chiedersi - aggiunge Scotti - quando si attivano queste iniziative, a chi si sottrae l'operatore che sceglierà di aderire al bando". È il rischio c'è anche nell'assistenza primaria, la medicina del territorio che "solo a parole, tutti vorrebbero rafforzare". Oggi i "medici di famiglia con incarico temporaneo che sono sempre di più". Questo perché "l'aumento di pensionamenti non viene compensato in tempo e si sceglie di affidare gli incarichi annuali. Accade soprattutto al Nord: in Lombardia, Veneto, Piemonte. Ma anche al Sud. Sono colleghi precari che potrebbero trovare più conveniente partecipare al bando".
Fonte Adnkronos