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G. Gabutti
Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Ferrara
La vaccinazione per la pertosse rientra tra le immunizzazioni obbligatorie; il ciclo di base prevede la somministrazione di 3 dosi al 3°, 5° e 11-13° mese di vita e la pertosse è una delle componenti del vaccino esavalente (DTPa-IPV-HBV-Hib). Poiché la protezione immunitaria conferita sia dall’infezione naturale che dalla vaccinazione non è di lunga durata, si rendono necessari richiami vaccinali (booster). I richiami vaccinali rappresentano lo strumento operativo per garantire la continuità vaccinale, cioè la protezione di un soggetto vaccinato con successo ma esposto, nel caso della pertosse, a nuovi rischi di acquisizione di infezione e/o malattia a causa della non persistenza della protezione immunitaria indotta dalla vaccinazione e della ridotta possibilità di booster naturali.
Gli obiettivi di copertura indicati per la pertosse nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 sono il raggiungimento e mantenimento di coperture vaccinali ≥95% nei nuovi nati ed a 5-6 anni ed il raggiungimento e mantenimento di coperture vaccinali ≥ 90% negli adolescenti (5° dose). I dati di copertura disponibili per il 2019 sono: 94,99% (coorte 2017 a 24 mesi), 96,17% (coorte 2016 a 36 mesi), 95,98% (coorte 2015 a 48 mesi), 88,47% (a 5-6 anni, coorte 2012), 91,56% (a 8 anni, coorte 2011), 69,98% ( a 16 anni, coorte 2003) e 72,91% (a 18 anni, coorte 2001). Quindi le coperture vaccinali risultano soddisfacenti nei nuovi nati e migliorabili nelle altre fasce di età in cui gli obiettivi non sono stati ancora raggiunti.
Occorre considerare che l'epidemiologia della pertosse è cambiata radicalmente in seguito all'introduzione della vaccinazione; il raggiungimento di alti tassi di copertura vaccinale ha comportato una significativa diminuzione dell'incidenza e della mortalità legate alla malattia. Tuttavia, la pressione immunologica esercitata mediante immunizzazione e la limitata durata dell'immunità hanno dato luogo, soprattutto nei paesi industrializzati, Italia compresa, ad una significativa riduzione dell'incidenza, ad una diversa distribuzione dei casi di malattia per fasce di età e ad un ruolo importante di adolescenti e adulti nelle dinamiche di trasmissione.
Il fatto che adolescenti e adulti possano rappresentare una fonte di infezione spesso misconosciuta per i neonati, che sono a maggior rischio di avere forme cliniche gravi e/o complicate e potenzialmente fatali, rende ragione del fatto che la prevenzione efficace della pertosse possa essere ottenuta solo mediante diverse strategie integrate. Pertanto, l'utilizzo di dosi di richiamo negli adulti, anziani, operatori sanitari e nelle donne in gravidanza, come specificamente indicato nel Piano Nazionale di Prevenzione Immunizzazione (PNPV) italiano 2017-2019 ancora in vigore, risulta fondamentale nell’ottica di una ottimizzazione della prevenzione nei confronti della pertosse. Inoltre, nell’attuale contesto pandemico (COVID-19) è raccomandato incrementare le coperture per influenza, pneumococco, richiami tetano-difterite-pertosse ed herpes zoster nella popolazione adulta, tenendo presente che tali vaccinazioni si possono co-somministrare.
con il contributo non condizionante di: GSK