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INDICAZIONI DELLA SPIROMETRIA SEMPLICE
Una valutazione del paziente dal punto di vista funzionale con l’ausilio di un tracciato spirometrico consente di ottenere indicazioni utili nella pratica clinica quotidiana, ma anche in situazione meno consuete, nel setting della medicina generale o addirittura proprie di altri contesti quali la valutazione medico legale di un paziente o di una situazione o attività di salute pubblica.
Ecco di seguito le principali situazioni con in corsivo quelle che non sono proprie della MG.
Valutazione di sintomi (dispnea, wheezing, ortopnea, tosse, produzione di muco, dolore toracico).
Valutazione di segni (espirazione prolungata, sibili, riduzione dei suoni respiratori, iperinsufflazione, cianosi, deformità toraciche).
Valutazione di test di laboratorio anomali (ipossia, ipercapnia, policitemia, Rx Torace anormale).
Misurazione delle alterazioni funzionali conseguenti a malattie.
Screening dei fumatori.
Screening di individui a rischio di malattie professionali.
Valutazione dei rischi in fase preoperatoria.
Valutazione della prognosi (trapianto polmonare, ecc.).
Valutazione della funzionalità respiratoria nell’attività sportiva.
Valutazione degli interventi terapeutici (broncodilatatori, steroidi, antibiotici nella fibrosi cistica, trattamento dell’insufficienza cardiaca)
Valutazione dell’evoluzione del danno funzionale in malattie che producono alterazione della funzione respiratoria (cardiache, polmonari, neuromuscolari, reumatologiche).
Monitoraggio dei soggetti esposti ad agenti o farmaci tossici o nocivi.
Valutazioni medico-legali
Medicina dello sport, del lavoro, delle assicurazioni.
Cause legali.
Studi epidemiologici.
Derivazione dei valori spirometrici di riferimento.
Esistono però anche alcune considerazioni che impongono l’integrazione dei dati spirometrici con quelli clinici o con altri accertamenti.
Le misurazioni ottenute con la spirometria sono limitate all’aspetto ventilatorio della respirazione; non si possono ottenere informazioni su processi quali la differenza di ventilazione regionale o il rapporto Ventilazione/Perfusione. Inoltre la spirometria semplice non è in grado di valutare la Capacità Polmonare Totale (CPT o TLC) ossia tutta la quantità di aria contenuta nei polmoni perché non è in grado di misurare il Volume Residuo (VR).
Il riscontro di valori spirometrici normali non esclude la presenza di malattie polmonari anche gravi (es. malattie vascolari del polmone, fasi iniziali delle malattie interstiziali)
Il quadro che la spirometria ci presenta è un quadro esclusivamente funzionale e non darà mai la possibilità di definire una diagnosi senza l’integrazione dei dati clinici. Anche la semplice differenziazione di un quadro ostruttivo tra una forma di asma o di BPCO non sempre è possibile sul solo dato funzionale.
La spirometria fornisce informazioni sull’entità delle alterazioni della funzione ventilatoria causate da malattie polmonari ed extrapolmonari ma non sull’eziologia delle alterazioni stesse e quindi i suoi risultati debbono sempre essere interpretati in base ai dati clinici.
Riassumiamo ora il percorso di interpretazione di un tracciato spirometrico con l’ausilio di alcune diapositive presentata durante il webinar.
Il primo passo consiste nel determinare l’accettabilità del tracciato che deve presentare alcune caratteristiche e non avere artefatti.
CRITERIO DI ACCETTABILITÀ DI INIZIO TEST |
Malattie Polmonari Interstiziali |
PARTENZA ESPLOSIVA |
MORFOLOGIA DELLA CURVA |
PICCO DI FLUSSO BEN IDENTIFICABILE |
MORFOLOGIA DELLA CURVA |
ASSENZA DI ESITAZIONE |
VOLUME DI ESTRAPOLAZIONE RETROGRADA *** 100 ml nell'aggiornamento ATS/ERS |
CRITERIO DI ACCETTABILITÀ DI FINE TEST |
CONTROLLO DI QUALITÀ 2005 |
CONTROLLO DI QUALITÀ 2019 |
Espirazione completa |
Durata espirazione almeno 6 secondi |
Non più necessario un tempo minimo di espirazione |
Presenza di plateau |
Flusso |
Flusso Criterio principale |
NOTE SULL’AGGIORNAMENTO 2019
Non è più necessario un tempo minimo di espirazione ma il criterio principale è la presenza di un plateau di almeno 1 secondo anche con tempo di espirazione < a 6 secondi. Qualora il soggetto non sia in grado di raggiungere un plateau le tre curve ottenute devono essere sovrapponibili e rispettare i criteri di ripetibilità ossia fra le due FVC e i due FEV1 migliori la differenza deve essere inferiore a 200 ml. Altro criterio di fine test accettabile è il raggiungimento di un tempo di espirazione di 15 secondi anche senza la presenza di plateau; tuttavia, in caso di espirazione molto prolungata al soggetto deve essere permesso di interrompere la prova in caso di malessere o vertigini per evitare episodi sincopali.
Per valutare l’accettabilità dei tracciati è opportuno esaminare sia la Curva Flusso/Volume (F/V), che fornisce informazioni sulla parte iniziale del test che la Curva Volume/Tempo (V/T) che fornisce informazioni sulla parte finale della prova.
Oltre all’accettabilità devono essere rispettati anche criteri di ripetibilità fra le prove, che sno:
CRITERI DI ACCETTABILITÀ |
CONTROLLO DI QUALITÀ |
Numero di curve |
Almeno tre su un massimo di otto |
Parametri spirometrici |
Fra le due FVC ed i due FEV1 migliori la differenza deve essere inferiore a 200 ml |
Se sono rispettati i criteri di accettabilità e ripetibilità occorre ancora che le curve siano esenti da artefatti, che sono numerosi
Artefatti più frequenti:
- SFORZO SUBMASSIMALE
- VOLUME DI ESTRAPOLAZIONE ECCESSIVO
- INALAZIONE SUBMASSIMALE
- INTERRUZIONE PRECOCE/CHIUSURA DELLA GLOTTIDE
- TOSSE ENTRO IL PRIMO SECONDO
Artefatti meno frequenti:
- OSTRUZIONE PARZIALE DEL BOCCAGLIO
- Perdite
- Inalazioni supplementari
FLOW CHART DI INTERPRETAZIONE
Quando si ritenga accettabile il tracciato diventa importante interpretarlo.
con il contributo non condizionate di: MENARINI