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78° CONGRESSO NAZIONALE FIMMG-METIS |
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Prevenzione cardiovascolare, il ruolo centrale della MG per un utilizzo corretto dei fitosteroli
Prevenzione cardiovascolare, il ruolo centrale della medicina generale per un utilizzo corretto dei fitosteroli. Presentato un nuovo documento di pratica clinica per supportare il MMG nell'identificare il candidato ottimale all'uso di integratori e alimenti funzionali arricchiti con steroli vegetali
L'uso di integratori o alimenti funzionali per tenere sotto controllo le concentrazioni plasmatiche di colesterolo è in costante crescita nei paesi europei. Tra questi prodotti, i fitosteroli (o steroli vegetali) hanno una diffusione crescente: la loro efficacia, che è stata confermata dalle recenti Linee Guida ESC 2021 di Prevenzione Cardiovascolare, ha da tempo ottenuto il riconoscimento dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), con l’approvazione di un claim di riduzione della colesterolemia.
Proprio per questo, il ruolo dei fitosteroli nel controllo della colesterolemia sarà oggetto di approfondimento in occasione del 78° congresso FIMMG, anche alla luce di una recente pubblicazione, Phytosterols, Cholesterol Control, and Cardiovascular Disease (Nutrients 2021, 13(8), 2810), che fornisce al MMG un utile supporto per la pratica clinica con indicazioni per un uso corretto di questi prodotti, allo scopo di ottimizzarne l’impiego in prevenzione cardiovascolare.
“Dal momento che i fitosteroli rappresentano alimenti funzionali o integratori determinanti per la salute della persona, la loro corretta assunzione assume grande importanza; in tal senso il Medico può svolgere sempre più il ruolo di Health Advisor, di questi presidi, al servizio del paziente, guidandolo anche nell’attuazione di comportamenti e stili di vita sani”, afferma il Dott. Walter Marrocco, responsabile scientifico di FIMMG e Presidente della Società Italiana Stili di Vita nonché co-autore del paper scientifico, coordinato da Nutrition Foundation of Italy (NFI).
Quello presentato al Congresso FIMMG è un documento elaborato da un tavolo interdisciplinare che comprendeva farmacologi, nutrizionisti ed esponenti della Medicina Generale, (realizzato con il supporto incondizionato di Danone), nato con l’obiettivo di aiutare i professionisti nella pratica clinica a identificare i soggetti che più probabilmente trarranno beneficio dall'uso dei fitosteroli, ottimizzando gli esiti terapeutici del loro impiego soprattutto in un’ottica di prevenzione cardiovascolare.
Seguire uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta ha ricadute importanti sulla salute dell’individuo sia a breve termine e sia in prevenzione a lungo termine, con un potenziale impatto favorevole di grande ampiezza sotto il profilo sociale ed economico. In quest’ottica, è fondamentale l’intervento del medico, poiché rappresenta la prima figura di orientamento alla prevenzione, fra cui quella cardiovascolare.
Dichiara Andrea Poli, co-autore dello studio e Presidente di NFI-Nutrition Foundation of Italy: “Attraverso l’uso corretto dei fitosteroli si ottiene una riduzione media del colesterolo LDL plasmatico del 9-10%, che può arrivare fino al 12,5% con dosaggi più elevati. Questi prodotti devono essere assunti quotidianamente; il loro effetto ipocolesterolemizzante è rapido e visibile dopo circa tre settimane, ma viene mantenuto solo se l'assunzione di fitosteroli è continuativo e diventa parte della nostra routine”.
Ma come identificare le persone che possono ridurre efficacemente i propri livelli di colesterolo LDL con l’assunzione di fitosteroli? Il paper riprende i criteri definiti dalle Linee Guida delle Società Europee di Cardiologia e Aterosclerosi per il trattamento dei livelli di colesterolo finalizzati ad abbassare il rischio cardiovascolare. La correlazione tra l'aumento del colesterolo LDL plasmatico e l'aumento del rischio cardiovascolare, innanzitutto, è continua e non esistono livelli plasmatici al di sotto dei quali una riduzione del colesterolo LDL non si accompagni ad una riduzione del rischio cardiovascolare: l’approccio al trattamento della colesterolemia va improntato quindi al concetto “lowest is best”; la decisione di trattare un paziente deve basarsi su una stima, quanto più accurata e completa possibile, del suo rischio cardiovascolare globale, cioè della probabilità di incorrere in un episodio fatale o eventi cardiovascolari non fatali negli anni successivi. Tale risultato può essere ottenuto utilizzando l'algoritmo SCORE, che può essere integrato con informazioni riguardanti le caratteristiche specifiche del paziente e altri indicatori di rischio “classici” e “non classici” (stato socioeconomico, livello di stress individuale, esposizione a inquinamento atmosferico, qualità del sonno, ecc.). È importante sottolineare che all'aumentare del rischio stimato, l'intervento terapeutico deve diventare progressivamente più aggressivo per raggiungere valori di colesterolo LDL (target) sempre più bassi.
In questo contesto, secondo gli autori del paper, l’uso di alimenti funzionali arricchiti in steroli vegetali, può essere considerato nei seguenti casi:
- persone con età inferiore a quarant’anni nelle quali il medico, sulla base di una valutazione clinica complessiva, decida di intervenire abbassando la colesterolemia LDL al di sotto dei 130 mg/dL, e nelle quali l’uso di farmaci non sia raccomandato
- persone oltre i 40 anni di età a rischio basso o moderato.
Sono esclusi i soggetti con pregressa malattia cardiovascolare o gravi anomalie genetiche della lipidemia.
Per quanto riguarda invece le modalità di assunzione e i possibili effetti collaterali, la Dott.ssa Franca Marangoni, co-autrice dello studio, conclude: “Gli alimenti funzionali o gli integratori contenenti fitosteroli devono essere assunti in un'unica dose giornaliera alla fine di uno dei pasti principali (pranzo o cena). La loro somministrazione a stomaco vuoto o dopo una piccola colazione non è invece raccomandata. L'uso di fitosteroli è generalmente ben tollerato, senza effetti collaterali significativi. Durante il trattamento con fitosteroli va aumentata l'assunzione di frutta e verdura colorate, in particolare quelle gialle, arancioni e rosse.”
Alla luce di queste considerazioni, appare chiaro quanto il medico e i professionisti della salute possano essere centrali sia nella decisione di proporre l'uso dei fitosteroli come integratori o alimenti funzionali per il controllo dei livelli di colesterolo LDL e sia nella guida all’assunzione ottimale di questi prodotti.