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Effetti positivi dall’emendamento Schifone, ora si lavori ad un’applicazione omogenea da Nord a Sud
Sono circa 1milione 500 mila i cittadini in più ai quali è stato possibile garantire assistenza grazie all’applicazione dell’emendamento Schifone. Il dato emerge con chiarezza dall’odierna sessione plenaria della Continuità Assistenziale tenutasi a Villasimius (Sud Sardegna) dove è in corso l’81simo Congresso Nazionale Fimmg. A certificare le criticità del periodo pandemico e post pandemico, sono i dati Sisac, ben evidenziati dal segretario nazionale di Fimmg C.A. Tommasa Maio. «Il numero dei colleghi di guardia medica segnalati dalla Sisac nel 2021 – ha spiegato Maio - era di circa 20.000 incaricati. Nel 2020 erano state erogate 21.600.087 ore di attività di continuità assistenziale, un numero drammaticamente ridotto nel 2022 a sole 13.282.783 ore di attività di continuità assistenziale. Un calo evidente dovuto non solo alla carenza di medici, ma soprattutto all’estromissione dei titolari al raggiungimento dei 650 pazienti come medico di famiglia». È in questo contesto che ha trovato un’efficace attuazione l’emendamento al DL Enti Pubblici voluto dall’Onorevole Marta Schifone, oggi pienamente efficace, che ha assicurato ai medici a doppio incarico ad attività oraria e fiduciaria di assistenza primaria di esercitare il diritto di conservare, fino al raggiungimento di mille assistiti, la propria attività a ventiquattro ore settimanali nell’ambito del servizio di continuità assistenziale. Proprio all’Onorevole Marta Schifone, presente al congresso Fimmg, il segretario nazionale Maio ha rivolto parole di apprezzamento per un impegno che ha permesso di recuperare grandi sacche di assistenza a favore dei cittadini. «Chiaramente i dati Sisac non possono ancora certificare questo trend in rialzo – ha chiarito Maio – ma il prossimo anno gli effetti dell’emendamento saranno evidenti». Resta da lavorare su un’omogenea applicazione della norma, visto che allo stato le aree della Penisola vedono un andamento a macchia di leopardo. «Rileviamo che nelle regioni del Nord l’emendamento trova una piena applicazione – conclude il segretario nazionale Maio – mentre al Centro Italia si arriva ad un meno efficace 71% e al Sud e Isole addirittura siamo al 67%. Un dato probabilmente fisiologico, ma sul quale si dovrà intervenire».