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71° congresso nazionale fimmg metis
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Fin dal 2007, quando scelse come titolo del Congresso nazionale “Emergenza cronicità”, l’ossimoro usato come slogan dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, FIMMG ha indicato la Medicina Generale, organizzata in aggregazioni, come cardine della cura e dell’assistenza delle malattie croniche.
Nel corso degli anni, nei vari Congressi si sono approfondite le tematiche degli strumenti innovativi a disposizione delle cure territoriali, dell’organizzazione del lavoro, della medicina di attesa e di iniziativa, dell’appropriatezza delle cure e dell’aderenza alla terapia, dell’organizzazione della professione, della prevenzione.
Oggi, più che mai, ci pare che sia impossibile, nel quadro sociale ed economico che si è andato delineando, immaginare una gestione delle malattie croniche e dell’invecchiamento della popolazione non basato sulla Medicina Generale, organizzata, attrezzata, coadiuvata da figure professionali che ad essa facciano capo e rispondano.
La Medicina Generale è in grado di proporre un nuovo e più organico modello di gestione delle patologie croniche e dell’invecchiamento della popolazione, basato sulla prevenzione capillarmente mirata, attraverso l’individuazione e l’azione personalizzata sulla popolazione a rischio.
Mentre gli screening di massa richiedono l’impiego di risorse economiche ed umane attualmente difficilmente sostenibili e allargabili, l’individuazione delle persone a rischio, attraverso criteri di conoscenza diretta e di prossimità, rende possibili controlli mirati. La tecnologia consente di eseguire “in office” moltissime indagini, e la telemedicina rende possibile il confronto in tempo reale con centri specialistici. L’informatica aiuta la registrazione, l’aggregazione e la trasmissione dei dati, la loro fruibilità e la costituzione di archivi epidemiologici di valore inestimabile per lo sviluppo delle conoscenze mediche.
La prossimità, conseguente alla disseminazione degli studi dei MMG e alla facilità di contatto col paziente, consente di praticare una medicina pro-attiva reale, con programmazione personalizzata e di garantire accessibilità per i cittadini in ogni condizione. Gli studi economici inoltre confermano che i costi delle prestazioni necessarie per diagnosi e monitoraggio diminuiscono quando queste vengono erogate nelle strutture meno complesse. Per questo il passaggio alla medicina pro-attiva per le condizioni di cronicità si rende indispensabile.
Ma non si tratta solo di malattie croniche. Tra gli obiettivi di salute che devono essere perseguiti l’invecchiamento attivo (active aging) assume un carattere prioritario in un paese che ha una tra le popolazioni più anziane del mondo, Affiancare e guidare i paziente di tutte le età nella scelta di uno stile di vita che lo faccia vivere ed invecchiare in modo sano e regali salute e vita ai suoi anni, anche sulla base delle necessità create dalla vita moderna, diventa un importante compito della medicina. In particolare è un compito del Medico di famiglia, che nessuna altra figura professionale può svolgere, proprio per la visione olistica che inevitabilmente manca allo specialista.
Ecco allora la necessità di promuovere stili di vita appropriati, di abolizione del fumo e riduzione dell’alcool, di attività fisica, di lotta all’obesità (gli Italiani fanno parte di quel 65% di popolazione che vive in paesi dove sovrappeso e obesità uccidono più della denutrizione), di mantenimento delle funzionalità che rendono gradevole l’esistenza. In breve la necessità e l’opportunità di essere il vero referente della salute del proprio assistito.
Per fare tutto ciò il MMG deve trasformarsi da Medico in Medi-ger, intendendo con ciò l’acquisizione di capacità di management, nell’ambito dell’attività, delle forme organizzative della professione, e anche di gestione integrata delle patologie e della prevenzione. Il passaggio dalla medicina di attesa alla medicina proattiva implica un cambio di marcia, un diverso modo di operare che potrà rendere nel tempo più operativo, più proficuo e meno gravoso il lavoro.