Agenzie Stampa Decreto Appropriatezza
speciale "decreto appropriatezza"
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Perplessità su documento appropriatezza, solo indicazioni scientifiche ma prescrittore rischia sanzioni.
AdnKronos Salute
Roma- "Ho la netta sensazione che i medici prescrittori siano lasciati soli, con il rischio di sanzioni e quello di mettere in discussione il rapporto con gli assistiti". E' la riflessione di Silvestro Scotti, vicesegretario dei medici di famiglia della Fimmg, dopo l'incontro di oggi con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin per la presentazione ai sindacati dei camici bianchi dello schema di decreto sull'appropriatezza.
"Il contenuto del documento - ha ricordato Scotti all'AdnKronos Salute - è di carattere scientifico, si limita ad indicare le prestazioni inappropriate. Non ci sono passaggi sulla parte organizzativa. In pratica si tratta di un testo non direttamente giudicabile da chi vuole rappresentare la categoria. Non si capisce come potremo noi dare un parere in 24 ore su indicazioni scientifiche di cui si prende tutta la responsabilità il Consiglio superiore di sanità". Ciononostante, "il dubbio che rimane è che il sistema sia votato più al risparmio che alla salute del cittadino".
Un rilievo importante, però, Scotti lo rimarca. "Credo ci sia un problema tecnico importante da chiarire - continua - nell'allegato del documento viene sempre citata la figura dello specialista che prescrive. Questo senza chiarire se si parla di specialisti pubblici o privati. Il paradosso, quindi, è che il medico di famiglia può trovarsi a dover ratificare una prescrizione che ritiene inappropriata fatta da uno specialista privato che, tra l'altro, non rischia sanzioni, previste solo per i medici pubblici". Il medico del Ssn, inoltre, si trova 'incastrato' "tra un elenco di prestazioni inappropriate - ratificato dal massimo organo di esperti, il Css - le richieste del cittadino e le sanzioni previste dalla legge per le prescrizioni inappropriate. In pratica solo", conclude Scotti.