Comunicati Stampa
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Comunicato Stampa
Roma, 19 gennaio 2017
Dichiarazione del Segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale
Silvestro Scotti (Fimmg): "Il piano vaccini diventi ora pane quotidiano dei medici di famiglia"
“L’approvazione in Conferenza Stato-Regioni del Piano vaccini è un’ottima notizia ma ora quel Piano deve essere applicato il più rapidamente possibile e diventare pane quotidiano dei medici di famiglia, oggi chiamati a vaccinare solo contro influenza e pneumococco”. Il Segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti applaude al via libera definitiva del nuovo calendario vaccinale, “che se fosse già applicato avrebbe garantito una piena immunizzazione contro la meningite, evitando così attacchi di panico ingiustificati”.
“Ora è però necessario –prosegue Scotti- che il medico di famiglia sia messo nelle condizioni di prendere totalmente in carico gli assistiti da vaccinare, seguendoli anche durante la fase dei richiami.
Così come mi auguro che la nuova convenzione risolva il problema dello scarso coordinamento tra noi e i presidi vaccinali distrettuali, che oggi spesso non ci comunicano nemmeno chi dei nostri pazienti è stato immunizzato e chi no”.
“Il Piano –aggiunge il Segretario nazionale della Fimmg- dovrebbe consentire di superare l’attuale babele regionale dei ticket che gravano sui vaccini, ma sarà bene perfezionare ora l’intesa con le stesse Regioni prevedendo una applicazione tempestiva ed uniforme del calendario vaccinale. Nella consapevolezza – prosegue Scotti- che non basterà la gratuità a fermare l’onda lunga della fuga dalle vaccinazioni, che è un problema culturale e di disinformazione alimentata dalle bufale che girano sul web. Per questo i medici di famiglia, che conoscono meglio di chiunque altro i propri assistiti, possono dare un contributo determinante a superare le resistenze di fasce ancora troppo estese di popolazione.”
“A questo punto – è la proposta di Scotti- si distribuiscano per conto delle Asl i vaccini sul territorio e si lasci a noi la capacità di prescriverli e somministrarli, rendendoli gratuiti per i nostri assistiti cui spiegheremo perché è giusto farli”.