Comunicati Stampa
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Alla Camera la proposta di legge per combattere gli atti di violenza sui camici bianchi.
Status di pubblico ufficiale per i medici, approda alla Camera la proposta di legge per combattere gli atti di violenza sui camici bianchi
Scotti: «Quando la politica e le istituzioni lavorano assieme si possono raggiungere grandi risultati. Questo è l’impegno dell’Ordine dei Medici di Napoli».
«Abbiamo raggiunto un risultato importante, dopo le infinite battaglie portate avanti per accendere un faro sul tema della violenza nei confronti dei medici, l’11 luglio è stata presentata alla Camera dei Deputati una proposta di legge che porta le firme degli onorevoli Michela Rostan, Federico Conte, Giuseppina Occhionero, Rossella Muroni, Paolo Siani, Federico Fornaro e Roberto Speranza. Una proposta che mira ad apportare una modifica all'articolo 357 del codice penale, in materia di attribuzione della qualifica di pubblico ufficiale ai medici e al personale sanitario nell'esercizio delle loro funzioni».
Silvestro Scotti commenta con orgoglio il risultato concreto di tante battaglie, spesso anche molto aspre, portate avanti nel solo interesse di proteggere l’incolumità dei medici e di poter garantire sempre ai cittadini la migliore assistenza.
Soddisfazione e gratitudine per l’impegno profuso in prima persona dal presidente Silvestro Scotti, ma anche da tutto il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Napoli, arriva dai curatori dell’ormai nota associazione Nessuno Tocchi Ippocrate. «Abbiamo portato avanti un percorso condiviso – sottolineano – e lo abbiamo fatto con impegno e con tutta l’autorevolezza del presidente Scotti, che prima di ogni altra cosa, da medico, non ha mai avuto paura di metterci la faccia».
Un ruolo che il leader dei medici con grande responsabilità ha scelto di assumere al di là delle proprie prerogative di rappresentanza dei soli medici, a sostegno invece di chiunque - infermieri, operatori sanitari - si trovi a dare assistenza sanitaria. Senza mai barricarsi dietro divisioni di ruoli o competenze, perché «chiunque si spende per salvare una vita prestare assistenza è parte di una famiglia professionale che va protetta e guidata. E nessuno può essere lasciato solo».
Dal canto suo, Silvestro Scotti ringrazia l’impegno e la serietà politica degli onorevoli che hanno avuto la sensibilità e la competenza per dare impulso alle istanze provenienti dai territori.
Soprattutto tra gli altri i napoletani, ovvero la prima firmataria della proposta: l’onorevole Michela Rostan (vicepresidente della Commissione Sanità e Affari Sociali) e l’onorevole Paolo Siani, che da medico conosce bene il problema delle aggressioni. «A tutti loro – dice – va il mio grazie, ma ora non dobbiamo abbassare la guardia.
E’ importante che l’iter vada avanti spedito e che si arrivi presto al risultato finale». Scotti, ma più in generale tutti i camici bianchi, si aspettano ora una concreta adesione delle diverse forze politiche ad una proposta di legge che non può e non deve vedere divisioni, perché è il simbolo di una battaglia di civiltà che riporti il rapporto tra sanità e cittadini nell’ambito del massimo sostegno reciproco e non del contrasto.