La macchina dei vaccini dai medici di famiglia partita in una decina di regioni
La potente 'macchina dei medici di famiglia', in grado di garantire migliaia di vaccinazioni al giorno con l'antinfluenzale - come ha fatto anche quest'anno nonostante le limitazioni legate a Covid - non parte in modo omogeneo su tutto il territorio con le somministrazioni delle dosi anti-covid. «Oggi possono concretamente partire solo in una decina di Regioni, dove sono stati siglati accordi regionali che permettono di coinvolgere i medici di medicina generale in base alla specifica organizzazione del territorio. Fermo restando la disponibilità delle dosi di vaccino 'dedicato' che consentano di aumentare il numero di vaccinatori', spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, ricordando che sono 10 le Regioni, più la Provincia autonoma di Trento, che hanno già chiuso accordi regionali: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Lazio e Valle D'Aosta. Aree in cui, dosi di vaccini permettendo, i medici di famiglia possono avviare le vaccinazioni». È come avere una macchina potente senza benzina«, dice Scotti. In diverse Regioni comunque, sottolinea, si sta lavorando, tra amministrazione e sindacati, all'aggiornamento degli accordi regionali per la vaccinazione. Questo il quadro che emerge dalle segnalazioni dei rappresentanti territoriali Fimmg: «In Sicilia mercoledì è prevista una nuova convocazione; in Puglia, probabilmente entro una settimana dovrebbero chiudere; in Abruzzo c'è stata una prima convocazione 15 giorni fa poi nessuna convocazione è seguita da parte della Regione; in Campania oggi si dovrebbe siglare l'accordo come pure nelle Marche, dove si dovrebbe integrare su vaccinazione domiciliare e in ambulatorio; in Molise, la prima convocazione è per domani; mentre in Veneto, dove si è atteso prima il protocollo nazionale, in settimana i sindacati sono convocati». E ancora: «In Friuli l'accordo è pronto in bozza - prosegue il sindacato - tutto predisposto senza criticità, ma si attende di capire quale vaccino sarà dedicato alla somministrazione presso i medici di famiglia. La Regione, infatti, vuole certezza sull'approvvigionamento prima di fare l'accordo. In Liguria questa settimana dovrebbero chiudere, nessuna grossa criticità. Per la Provincia autonoma di Bolzano l'incontro tra sindacati e parte pubblica è previsto per domani, ma c'è un problema sulle risorse e non sembra esserci la volontà di chiudere velocemente».
Fonte Adnkronos