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«Se il sistema sanitario nazionale è sovraccarico, la colpa non è di noi medici di famiglia ma della mancanza di investimenti nella sanità territoriale pubblica a favore del continuo spostamento verso il privato». Invece «pare che i guai della sanità italiana dipendano solo da noi medici di famiglia: se non vengono abbattute le liste d'attesa, se ci vuole troppo tempo per prenotare una visita o fare un esame, siamo sempre e solo noi i responsabili. Ma adesso basta, adesso non possiamo più accettare di essere i capri espiatori, adesso è tempo di fare chiarezza. E di risolvere, tutti insieme, il problema». È la replica di Giulio Rigon, segretario provinciale della Fimmg Verona, alle accuse contro la “sua” categoria nell'inchiesta de “L'Arena” pubblicata domenica.
«Siamo stati accusati di rallentare le liste d'attesa del Servizio Sanitario Nazionale per un eccesso di diagnosi, prescrizioni e trattamenti- continua Rigon secondo quanto riporta ‘L’Arena’- ma in realtà è solo l'inefficienza del Ssn che ha portato a questa situazione ingestibile: dovendo far fronte al malcontento dei cittadini, vengono date le colpe ai medici di famiglia costretti tra un rapporto di lavoro convenzionato e la necessità di soddisfare le richieste dei pazienti. Noi, i bisogni dei nostri mutuati, riteniamo giusto ascoltarli e curarli».Per Rigon «i nostri pazienti non hanno la diagnosi scritta addosso e noi medici nell'individuazione di una patologia e nella successiva prescrizione di uno specifico esame, seguiamo delle linee guida che ci vengono indicate sia a livello nazionale che internazionale. Il Servizio Sanitario talvolta non considera minimamente il nostro apporto e ci affida solamente l'aspetto burocratico della questione trasformandoci così a meri esecutori passivi nella catena della sanità pubblica. In tutto questo, non solo siamo i primi a vedere le conseguenze dell'eccessiva medicalizzazione, ma supportiamo anche il carico di lavoro supplementare che da essa ne deriva». «È dunque facile per la Regione sollevarsi da ogni responsabilità, scaricando la colpa sulla medicina generale, più difficile invece ammettere che la vera colpa risiede in una gestione terribile della medicina territoriale pubblica e nella continua promozione del sistema sanitario privato che nel Veneto in particolare si continua a favorire e supportare», conclude il segretario della Fimmg Verona.