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Piani Terapeutici in Medicina Generale
Sette domande da Fiorenzo Corti a Luca Pani, direttore Generale dell'AIFA
Il bene farmaco è sempre più al centro dell’attenzione dei cittadini, così come del SSN per le implicazioni di ordine pratico ed etico che lo coinvolgono. Il forte processo di innovazione che caratterizza le nuove terapie , la sempre più accresciuta capacità di risposta ai bisogni dei pazienti, anche verso quelle patologie che si reputavano “invincibili”, ci pone di fronte a nuovi scenari per garantire equità di accesso alle cure e sostenibilità del sistema.
Queste temi non possono non coinvolgere anche il ruolo del MMG, come primo contatto del cittadino con il SSN, e questo progetto di sperimentazione dell’uso dei Piani Terapeutici in MG può rappresentare uno strumento importante per affrontare queste criticità. Fimmg ha voluto evidenziare il particolare rilievo di questa iniziativa con una Tavola Rotonda , coordinata da Walter Marrocco, responsabile scientifico di FIMMG nel recente Congresso Nazionale , cui ha partecipato tra gli altri Antonietta Martelli, presidente della CTS AIFA e, per l’Agenzia, Entela Xoxi.
Si ricorda che l' AIFA nel mese di settembre 2014 ha invitato le associazioni dei medici di MG a promuovere la sperimentazione e alla Fimmg, in pochi giorni, sono arrivate circa 1.450 adesioni.
Per approfondire l’argomento abbiamo posto sette domande al Direttore Generale dell'AIFA prof. Luca Pani.
Fiorenzo Corti
- 1) La prescrizione di un prodotto medicinale industriale è un diritto-dovere di ogni medico abilitato alla professione. Tale diritto-dovere deve necessariamente realizzarsi nell’ambito di un sistema di vincoli stabiliti dalle Autorità regolatorie, per garantire ai pazienti di poter accedere alle cure disponibili secondo criteri trasparenti di rischio-beneficio e per garantire la società e il SSN di operare con la massima efficienza per poter sostenere gli oneri economici e operativi che i diritti-doveri, sopra richiamati, dei pazienti e dei medici inducono. Lei ritiene che la MG possa esercitare pienamente questo diritto-dovere prescrittivo?
La Medicina Generale ha un ruolo centrale nel sistema farmaco e nel sistema sanitario in toto. Non dobbiamo dimenticarci che il MMG è il primo cui il paziente si rivolge, e talvolta l’unico di cui si fida veramente, che segue il paziente durante tutto l’iter clinico assistenziale.
L’atto prescrittivo è diritto e dovere del medico che impegna la propria responsabilità professionale ed etica e non può prescindere da una diagnosi circostanziata.
Certo tale diritto può essere esercitato, come giustamente ricordate, in accordo a quanto stabilito dalle Autorità Regolatorie in termini di classificazione dei medicinali ovviamente a tutela del paziente che rappresenta l’obiettivo primario sia delle attività delle Agenzie Regolatorie sia del medico stesso.
E’ indispensabile ricordare infatti che alcune tipologie di medicinali sono comunque soggette a prescrizione limitativa, poiché la diagnosi o la somministrazione richiedono che vengano effettuate presso centri specialistici o ospedalieri che dispongono di mezzi adeguati al fine di consentirne un utilizzo in condizioni di sicurezza. - 2) Il trasferimento o traslazione delle conoscenze scientifiche alla pratica clinica e la personalizzazione dei trattamenti come processo inevitabile per rispondere ai bisogni del singolo paziente nell’ambito dell’appropriatezza e del miglior utilizzo delle risorse è un problema che coinvolge fortemente anche il MMG. Cosa ritiene si possa fare in questo ambito? E utile cambiare impostazione e atteggiamento, considerando la Medicina Generale come un partner di eccellenza, capace di gestire, nell’interesse del paziente, il bene farmaco, anche innovativo, nel rispetto della sostenibilità del sistema?
Non penso che l’atteggiamento e l’approccio fin ora sia stato quello di escludere la MG da un percorso scientifico che ci ha visto coinvolti tutti, Agenzie Regolatorie in primis. Tra le nuove sfide che la MG deve affrontare infatti, oltre ai cambiamenti fisiologici della popolazione, c’è proprio l’approccio a una medicina sempre più diretta al singolo paziente. Ogni persona è unica e il trattamento deve considerare la specificità del singolo. La medicina di precisione rappresenta il futuro della medicina non solo in ambito specialistico ma anche e soprattutto a livello generale. - 3) Sembra esserci sempre meno condivisione e chiarezza in tema di appropriatezza prescrittiva e sostenibilità economica, SSNazionale e SSRegionali. Quali proposte per superare questa criticità?
La condivisione degli approcci è sicuramente la chiave di volta. Tutti gli interessati in tema di appropriatezza e sostenibilità mettendo a disposizione la propria esperienza e condividendo possono contribuire al processo in toto.
Mi piace ricordare come ultimamente l’AIFA abbia aperto le proprie porte a tutti gli stakeholder coinvolti per quanto concerne gli approcci alle terapie HCV e proprio tramite la compartecipazione di tutti, ognuno per il proprio ambito di competenza, si è consentito il trattamento dei pazienti più critici e gradualmente di tutti quelli che hanno potuto beneficiare dei trattamenti resisi disponibili. - 4) Si dice spesso che la MG, come primo livello di accesso alle cure, debba essere riportata al centro dell’assistenza sanitaria. In realtà la nostra percezione è che l’ attività professionale del MMG sia sempre più considerata un semplice filtro burocratico. Non crede a un impegno della MG nella valutazione del valore delle nuove terapie, e alla loro prescrizione?
Come già ho espresso la MG per me ha un ruolo centrale. Il MMG è presente nelle nostre Commissioni e quindi già è impegnato nella valutazione delle nuove terapie. - 5) Alcuni MMG, anche tra quelli che hanno aderito alla proposta dell'AIFA, non hanno mai potuto sperimentare la procedura di accesso e compilazione dei PPTT e ritengono di aver ricevuto poche informazioni in merito alle modalità di questo Progetto. Può dirci qualcosa sulle modalità e sulla tempistica di sviluppo di questo progetto che l’AIFA e la sua Commissione Tecnico Scientifica hanno in mente di sviluppare?
Sono state contattate le associazioni della Medicina Generale affinché inviassero un primo elenco di nominativi di Medici interessati preliminarmente a partecipare all’iniziativa.
L’obiettivo: raggiungere, con la collaborazione delle varie sigle di rappresentanza della Medicina Generale, un numero di medici pari a circa 2.000, operanti, in modo rappresentativo, su tutto il territorio nazionale.
Alla fine della procedura di partecipazione volontaria sono pervenute 6 liste comprendenti 2.577 nominativi. Dopo questa fase è stata inviata a tutti i medici che si sono proposti una email per confermare gli indirizzi e invitarli a ribadire personalmente la propria disponibilità a partecipare a questo importante progetto. Siamo dunque in fase di raccolta delle adesioni.
Sarà diffuso un breve questionario per procedere con l’individuazione delle aree terapeutiche tematiche che saranno, comunque, quelle prevalenti dell’area della Medicina del Territorio e sulle quali avviare il progetto.
Non crede sia utile produrre un guida pratica, una sorta di educazionale alla compilazione dei PPTT?
Sicuramente, dopo avere individuato le aree e implementato il sistema di accesso,si penserà a produrre delle linee guida così come abbiamo già fatto per altri ambiti ad esempio i registri di monitoraggio. - 6) I MMG sono la Categoria più informatizzata nel panorama sanitario nazionale, ma spesso devono fare i conti con una rete informatica lenta se non scadente. Cosa si può fare per non escludere dalla sperimentazione coloro che, operando in aree non perfettamente coperte dalla rete, hanno dato con entusiasmo la loro adesione?
Ad oggi i medici che accedono ai Regsitri AIFA sono presenti su tutto il territorio nazionale in alcune aree ci sono dei rallentamenti nel sistema ma non ci risultano casi in cui ci sia impossibilità di accesso ai sistemi. - 7) E’ evidente come questa iniziativa rappresenti il riconoscimento di un rinnovato profilo professionale della MG: il MMG si inserisce a pieno titolo nei percorsi terapeutici innovativi, prescrive i farmaci di più complesso utilizzo, vede rafforzata la sua centralità nel contesto dell’assistenza sanitaria. La disponibilità data dai MMG a questa sperimentazione è a Suo giudizio soddisfacente? Può rappresentare la base di partenza per un rinnovato e reciproco impegno di collaborazione?
C’è stata una discreta partecipazione in termini di adesione e interesse dei medici sia giovani sia dei medici un po’ più anziani. Ritengo che il numero ad oggi sia comunque soddisfacente e sicuramente consentirà l’avvio del Progetto pilota. Solo a fine progetto potremmo valutare se l’approccio potrà essere considerato positivo.