Giovani conquistino diritto ad avere un medico di fiducia
La vicenda di Camilla Canepa, la 18enne genovese morta dopo la vaccinazione volontaria con AstraZeneca, porta a chiedersi quale procedura è bene che seguano gli adolescenti e i giovanissimi per arrivare con tranquillità al vaccino. "Innanzitutto devono conquistarsi il diritto ad avere un medico di fiducia - dice all'AGI Silvestro Scotti, segretario generale nazionale della Fimmg - può essere anche un pediatra o un medico di famiglia. L'importante è che sia una figura di riferimento riconosciuta da loro, e non soltanto dei genitori". Quanto agli accertamenti diagnostici suggeriti prima di sottoporsi all'inoculazione, Scotti spiega che "non esistono esami predittivi ma è importante che il medico conosca il ragazzo o la ragazza, il suo stile di vita, ad esempio se fuma, se assume alcol o droghe. In presenza di alcune patologie specifiche, ad esempio la tiroidite di Hashimoto, il medico può consigliare approfondimenti dallo specialista prima di accedere a un vaccino che non sia Rna messaggero" "Casi come quello di Camilla - osserva Scotti - accadono quando sui vaccini si inseguono i numeri, e non la qualità. Sarebbe bastato fare una anamnesi in sede ci compilazione della scheda, ma questo richiede anche al giovane una consapevolezza del suo stato di salute che spesso non ha". La formula degli 'Open day' non piace al segretario generale della Fimmg: "Non si può lasciare la responsabilità ai giovani e famiglie in un contesto che non è fiduciario. La vaccinazione non può prescindere dal medico, deve diventare un processo di qualità e di precisione". Aggiunge Scotti che "spesso non c'è una vera urgenza vaccinale per i giovani. Abbiamo raggiunto dei valori che ci consentono di privilegiare il completamento del percorso vaccinale dei soggetti adulti più fragili ancora in attesa, rispetto a quello dei giovani".
Fonte Agi