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«In Italia abbiamo superato 5 milioni di contagiati. Circa 200mila hanno avuto bisogno di andare in ospedale. Quattro milioni e 800mila persone sono rimaste a casa. Persone che hanno contattato i loro medici di famiglia. Non sono stati certo abbandonati. Chi li ha curati? Chi li ha consigliati?». Lo ha ricordato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, nel suo intervento al convegno «Quale sanità dopo il Covid? Il medico di famiglia primo soggetto di prossimità», organizzato al Senato da Fratelli d'Italia. I sondaggi secondo i quali il gradimento dei medici di famiglia è elevato nel nostro Paese «forse rispondono anche a questo impegno», ha aggiunto. Anelli ha ricordato che all'inizio della pandemia i medici di famiglia non avevano strumenti di protezione. «Sono successe cose drammatiche. Medici chiamati da pazienti e persino parenti che si erano ammalati, dovevano decidere se andare o non andare a domicilio, compromettendo la salute anche della propria famiglia. Questo è avvenuto». Ora serve cambiare modello per la medicina di famiglia. E servono risorse. «Cambiare marcia», anche attraverso le case di comunità con una medicina di iniziativa «necessita di strumenti, di personale. E quando parlo di personale parlo di stipendi: chi paga l'infermiere che ci serve? Chi paga l'amministrativo che deve risolvere i problemi burocratici? Qualcuno deve chiamare i pazienti, li deve organizzare, deve prenotare gli esami. Dove sono le risorse?». conclude Anelli.
Fonte Adnkronos