Fonte: LA STAMPA
Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ad una nuova pesante ondata d'autunno non ci crede, «ma il governo saprebbe come intervenire» assicura. Con un virus che fa più contagi che ricoveri più che nuove restrizioni «dal primo ottobre si potrebbero togliere le mascherine su bus, metro e treni, oltre che consentire ai positivi asintomatici di tornare al lavoro con le Ffp2». A parte la nuova campagna vaccinale c'è un piano del governo per fronteggiare una eventuale ondata autunnale?
«Iniziamo con dire che oggi non c'è alcun elemento obiettivo che faccia pensare a scenari apocalittici. Chi insiste nel fare previsioni fosche non fa il bene dei cittadini. Dobbiamo invece continuare ad avvicinarci all'obiettivo oramai prossimo della convivenza con il virus, dando meno importanza al numero dei contagi, concentrandoci invece su quello dei ricoveri, che sono in continua discesa. Dopo di che l'esperienza maturata in questi due anni consente al governo di intervenire se necessario».
Tornando alle restrizioni del passato?
«Non credo perché ogni decisione è figlia dei suoi tempi e oggi abbiamo varianti più contagiose ma assai meno capaci di generare forme gravi di malattia, dalle quali sono tra l'altro protetti il 90% degli italiani vaccinati».
A scuola però si torna senza mascherine ma senza nemmeno impianti di areazione. Si poteva fare di più?
«I dati certificano che la ventilazione meccanica riduce di molto la diffusione del virus e su questo si può fare di più. Il governo ha stanziato risorse ma poche regioni le hanno utilizzate per meccanizzare il riciclo dell'aria. Ma si può ancore recuperare il terreno perché parliamo di impianti di facile e rapida installazione».
Addio anche agli orari scaglionati d'ingresso nei luoghi di lavoro e in larga parte allo smart working. Un azzardo?
«No perché stiamo passando da una fase pandemica a una endemica. Dico anzi che dovremo andare oltre, eliminando la quarantena per i positivi asintomatici, che potrebbero benissimo andare a lavoro indossando le mascherine Ffp2. Altrimenti una ripresa dei contagi pur senza una impennata dei ricoveri rischia di assestare un altro colpo alla nostra economia già alle prese con la crisi energetica».
L'obbligo di Ffp2 su bus, metro e treni scade il 30 settembre. Verrà reiterato?
«È in corso una riflessione nel governo. Io sono tra quelli che crede si possano togliere. Vedremo quale sarà la sintesi».
Gli ospedali si sono organizzati per fronteggiare una eventuale ripresa dei ricoveri?
«Lo hanno dimostrato nei mesi scorsi, quando i ricoveri sono aumentati pur senza mandare più in affanno gli ospedali. L'obiettivo era e resta quello di garantire l'attività ordinaria».
Tornando ai vaccini ha senso somministrare ora quelli aggiornati a Omicron 1 quando arriveranno quelli tarati sulla sottovariante 5?
«I dati dimostrano che anche i vaccini non aggiornati conferiscono una protezione alta dalle forme gravi di malattia. Poi è normale che la scienza lavori per migliorare l'offerta di antidoti. Ma intanto è bene proteggersi con quello che c'è e che impedisce di farci finire in ospedale».