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È una variante cocktail che mescola Delta e Omicron e l'obiettivo degli esperti è quello di capire se e quanto questo mix debba preoccupare. Sulla carta d'identità della nuova mutazione del virus, isolata per la prima volta in Italia nel Laboratorio unico di Pievesestina, in Romagna, c'è scritto "Xf". Al team guidato dal microbiologo Vittorio Sambri, professore dell'Università di Bologna, spetta il compito di studiarla a fondo.
Tutto è cominciato un paio di mesi fa con il sequenziamento del tampone positivo di un paziente cinquantenne con diverse patologie che è morto. «Ma il decesso non è dovuto alla variante Xf, questo bisogna dirlo con molta chiarezza», sottolinea Sambri. Il tampone è poi finito nel suo laboratorio per le analisi, dove una squadra di sei esperti è impegnata nel sequenziamento dei test e partecipa alle "inchieste" volute dall'Istituto Superiore di Sanità.
Dagli esami si è capito che quella sotto gli occhi degli studiosi era una variante uguale a un'altra già scoperta dagli inglesi, battezzata appunto come Xf. A questo punto la domanda è: la mutazione è aggressiva come Delta e super contagiosa come Omicron? Sambri frena: «Non lo sappiamo ancora. La stiamo marcando stretta».
Cosa vuol dire? «Che l'abbiamo presa e messa in colture cellulari. Stiamo cercando di espanderla per averne una quantità robusta. Si tratta del modo più efficace e semplice per far crescere un virus. È come mettere un bambino a Disneyland. Vogliamo capire se si moltiplica in fretta e se gli anticorpi indotti dal vaccino sono in grado di bloccarla. Potrebbe anche passare senza lasciare traccia».
Al momento, rassicura il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, «non vi sono elementi di preoccupazione». E anche secondo il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza le varianti "ricombinanti" in Italia «sono ancora sporadiche e non pongono particolari condizioni di allarme.
Le ricombinazioni è difficile che assumano caratteristiche molto diverse da Omicron». A livello mondiale, il fenomeno delle mutazioni è sotto stretta osservazione da parte dell'Oms.
Fonte: LA REPUBBLICA