Scotti: incremento esponenziale del contagio
L'Italia si sta bloccando. Un milione di persone sono a casa perché positive, entro due settimane diventeranno un milione e mezzo. Servizi pubblici e privati si trovano con molte posizioni sguarnite, perché all'effetto del Covid si somma il normale smaltimento delle ferie estive. Alcuni esempi: a Roma il presidente del Centro studi di Federalbeghi, Roberto Necci, spiega che alla carenza di personale (ormai cronica nel settore come denunciano anche in Sardegna e in Romagna) si aggiungono le assenze per malattia per il Covid che sta dilagando (nel Lazio ogni 40 abitanti c'è almeno un positivo).
L'altro giorno, il servizio ferroviario nell'area di Napoli è stato ridotto a causa dei troppi contagi tra i dipendenti. In Sardegna alcuni voli sono stati cancellati per un focolaio tra gli equipaggi di una compagnia aerea.
In Toscana Roberto Naldi, l'ad della società che gestisce gli aeroporti di Pisa e Firenze, ha spiegato che ci sono disagi a causa «dalla concomitanza della carenza di personale in tutti i settori legati ai servizi a livello nazionale ed europeo, aggravata, ulteriormente, dalla nuova ondata di contagi» e che per questo sono state previste delle misure contro le aggressioni agli addetti da parte di passeggeri spazientiti.
L'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato, avverte: «Anche negli ospedali e in generale in tutti i servizi pubblici gli organici sono falcidiati dai contagi. Teniamo conto che con la Omicron 5 c'è una alta percentuale di reinfezioni». Secondo Mario Balzanelli, presidente del Servizio nazionale 118, si «ricominciano a vedere le polmoniti provocate dalla Omicron 5, sono in aumento».
La Omicron causa sintomi meno gravi rispetto alla prima versione del virus, ma quando i numeri sono così alti, basta una piccola percentuale di persone che sviluppano la malattia a incrementare i ricoveri. E comunque un positivo deve isolarsi e non può lavorare, anche se asintomatico.
Di questo si parlerà martedì alla commissione salute della Conferenza delle Regioni. D'Amato spinge su due proposte: una chiede di alzare una barriera per limitare la diffusione del virus, quanto meno per diluirla, tornando all'obbligo di mascherine al chiuso; l'altra va in una direzione opposta, «se siamo di fronte a un positivo asintomatico, facciamolo tornare al lavoro dopo una settimana altrimenti si blocca tutto».
Il numero reale di contagi è molto più alto di quello ufficiale. C'è una quota di persone, senza sintomi o con sintomi lievi, che sono positive ma non lo sanno. Inoltre, con l'avvento dei test fai da te molti scoprono di essere infetti, ma non lo comunicano, magari per evitare - in modo incosciente - di dovere rinunciare alla vacanza già prenotata. Spiegano all'Istituto superiore di sanità: «In questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, c'è verosimilmente stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un'infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza».
Il premio Nobel per la fisica, Giorgio Parisi, sostenitore del ripristino dell'obbligo di mascherina, in una intervista all'Ansa, conferma: «Non è possibile capire quanti siano i casi reali perché in molti fanno il test a casa e non figurano nelle statistiche». Come indicano alcune stime, «è possibile che i casi reali siano più numerosi di un fattore 2 o 3, potrebbero essere fra 200.000 o 300.000 al giorno». Secondo Parisi, con la crescita esponenziale si rischia di arrivare a 3 milioni di casi al giorno.
Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, dice: «Come medici di famiglia stiamo osservando un incremento esponenziale del contagio Covid, con numeri mai osservati in oltre 2 anni di pandemia. Una casistica imponente. Alcuni colleghi con molti assistiti vedono fino a 50 casi al giorno». Anche ieri numeri altissimi: 84.700 nuovi positivi (il 2 luglio di un anno fa erano meno di 800) e 63 decessi, con il costante aumento di ricoveri (nulla di apocalittico, ma siamo comunque sopra quota 7.000). Tra le Regioni, si confermano in affanno Lombardia (11.627), Lazio (10.367) e Campania (11.428), ma se si tiene conto del numero di abitanti è quest'ultima a segnare una più veloce diffusione del virus.
Fonte: IL MATTINO